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Home Page > PARTO > Articolo Inserito il  10/07/2013

Il parto in casa: 10 domande da porre, prima di prendere una decisione  
Paternità Oggi - Il parto in casa: 10 domande da porre, prima di prendere una decisione

"N.d.R. Il sito di cui vi voglio parlare (www.nascereincasa.it) si occupa del parto in casa. Questo sito è di una coppia di miei amici motociclisti e sua moglie ne il presidente di questa associazione. Nel testo che segue, la persona presa in riferimento è chiaramente la mamma, visto che è lei che deve decidere come e dove partorire. Ma, se sei interessato affinchè tua moglie/compagna, possa provare questa esperienza, leggi intanto queste 10 domande da porsi quando si decide di fare un figlio e poi se ti interessa approfondire, rivolgiti a questo sito www.nascereincasa.it
Questo sito si occupa di Torino e dintorni, ma sempre a loro potete chiedere come ci si muove in altre regioni"


Innanzi tutto, occorre informarsi su tutte le opzioni disponibili per il parto, poiché esistono modi diversi di prendersi cura di madre e bambino durante il travaglio e il parto. Le attenzioni migliori per mamme e bimbi vengono definite “Mother friendly (amiche della mamma)”.
Alcune strutture possono essere più amichevoli di altre. Un gruppo di esperti ha redatto una lista di 10 punti da considerarsi fondamentali, in linea con quanto la ricerca in campo medico evidenzia e conferma.
Quando deciderai dove far nascere il tuo bambino, probabilmente sceglierai tra:
- un ospedale,
- una casa maternità oppure
- un parto in casa.

Ecco, quindi, una lista di quello che dovresti domandare e aspettarti per il parto. Occorre chiarire quale tipo di assitenza durante ia nascita ti verrà fornita, in questo senso le 10 domande successive potranno aiutarti.

1. “Chi può stare con me durante travaglio e parto?”
Le strutture “amiche della mamma” lasceranno la donna decidere chi vuole accanto durante la nascita. Questo include padri, compagni, figli, altri membri della famiglia o amici.
Permetteranno inoltre che le donne vengano accompagnate da una persona professionista, specializzata nel seguire il travaglio, cha possa incoraggiare e confortare la mamma , non lasciando mai da sola.

2. “Cosa accade durante un travaglio e una nascita fisiologici nella vostra struttura?”
Se la struttura è amica della mamma, ti diranno come viene gestita ogni fase del parto. Per esempio, quanto spesso usano medicine per accelerare il processo di nascita? Oppure lasciano che travaglio e parto abbiano i tempi naturali? Ti diranno anche quanto frequentemente operano alcune procedure, per esempio la percentuale di tagli cesarei in un anno. Se la percentuale è troppo alta, potresti prendere in considerazione un’altra struttura, o un altro medico, oppure un’altra ostetrica.

Queste sono le indicazioni che ti raccomandiamo di cercare:
- non dovrebbero usare ossitocina (ormone sintetico che fa partire/intensifica il travaglio) per avviare il travaglio per più di 1 donna su 10 (10%).
- non dovrebbero praticare l’episiotomia (un taglio di bisturi alla vagina al fine di allargarla prima del passaggio del bambino. Il più delle volte non è necessaria) a più di 1 donna su 5 (20%). Questo numero dovrebbe essere ulteriormente ridotto.
- non dovrebbero operare tagli cesarei a più di 1 donna su 10 (10%) se si tratta di un ospedale normale. La percentuale non dovrebbe comunque superare il 15% negli ospedali che trattano mamme e bamini a rischio.

Donne che hanno avuto un parto cesareo possono in seguito spesso partorire spontaneamente. Cerca una struttura nella quale almeno 6 donne su 10 (60%) con precedente cesareo abbiano partorito per via vaginale.

3. “Cosa fate per rispettare i diversi credi culturali e religiosi delle madri?”
Se la struttura è amica della mamma, rispetterà la cultura della donna. Sanno che madri e famiglie possono avere valori e abitudini diversi. Per esempio, potresti avere l’abitudine che solo le donne possono assisterti durante il travaglio e il parto. Oppure il tuo credo contempla un rituale religioso da effettuarsi dopo la nascita. Esistono molti altri esempi di cose che possono essere importanti per te. Se la struttura e gli operatori sono amici, ti aiuteranno a fare quello che vuoi. Prima che cominci il travaglio, parla con dottori e ostetriche per spiegare cosa vuoi.

4. “Posso camminare e muovermi durante il travaglio? Quale posizione consigliate per il parto?”
In strutture amiche della mamma puoi camminare e muoverti come preferisci durante il travaglio. Puoi scegliere le posizioni più confortevoli e che si rivelano migliori per te durante travaglio e nascita (Ci possono essere ragioni mediche per adottare specifiche posizioni).
Strutture amiche della madre non mettono mai una donna supina con le gambe sollevate per il parto.

5. “Come vi assicurate che ci sia una buona cooperazione quando la mia infermiera, il dottore oppure l’ostetrica devono lavorare insieme?”
Domande se il tuo dottore o la tua ostetrica ti possono accompagnare se devi venire trasferita altrove durante il travaglio. O se possono aiutarti a trovare persone o associazioni nella tua comunità che ti assistano prima e dopo la nascita del bimbo.
Strutture amiche avranno piani specifici per tenersi in contatto con chi si prende cura di te. Parleranno con chi ti assisterà durante il parto e ti aiuteranno a trovare queste figure, se necessario. Per esempio potrebbero metterti in contatto con qualcuno che può aiutarti per
l’allattamento.

6. “Cosa fate normalmente alle donne durante il travaglio?”
Esperti, ricerca medica ed evidenza scientifica hanno individuato alcune prassi come migliori di altre durante il parto. Non sempre si opera per il bene di mamma e bambino, per esempio è stato dimostrato che rompere le acque non è efficace su base routinaria.
Ecco una lista di interventi su cui raccomandiamo di informarsi; queste pratiche oltre a non aiutare, si possono rivelare nocive per mamme e bimbi sani. A parte dal non essere supportate da evidenze scientifiche, di certo non sono amiche della mamma:
- Non dovrebbero sottoporre la mamma a tracciato in modo continuativo. Sarebbe meglio che un’infermiera o un’ostetrica ascoltasse il battito del bambino di tanto in tanto.
- Non dovrebbero rompere le acque all’inizio del travaglio.
- Non dovrebbero inserire una flebo.
- Non dovrebbero suggerire di astenersi dal mangiare e dal bere durante il travaglio.
- Non dovrebbero depilare le mamme.
- Non dovrebbero fare un clistere.
Qualsiasi struttura che faccia queste cose in modo regolare non è amica della mamma.
Ricorda che queste pratiche dovrebbero venire utilizzate solo per ragioni mediche specifiche.

7. “Come aiutate le madri a restare tranquille? A parte anestetici, cosa fate per alleviare il dolore del travaglio?”
Le persone che si occupano di te dovrebbero sapere come aiutarti durante il travaglio. Dovrebbero conoscere dei modi per alleviare il dolore senza l’uso di farmaci. Suggerendoti di cambiare posizione, rilassarti con un bagno caldo, farti massaggiare e ascoltare della musica. Con queste tecniche per alleviare il dolore dovresti essere in grado di affrontare meglio il travaglio. Il personale che ti segue non dovrebbe cercare di persuaderti ad usare un anestetico per il dolore, a meno che tu non ne abbia bisogno per una ragione medica concreta. Tutti gli analgesici hanno effetto sul tuo bambino.

8. “Cosa accade se il mio bimbo nasce prematuro o con dei problemi?”
In strutture amiche della mamma, mamme e familiari verranno incoraggiati a toccare, tenere e allattare il piccolo. Questo dovrebbe accadere anche per bimbi nati prematuri o con dei problemi. (Potrebbe comunque accadere che ci siano delle ragioni mediche che impediscano il contatto).

9. “Circoncidete i bambini?”
La ricerca medica non evidenzia il bisogno della circoncisione per tutti i bambini. E’ un’operazione dolorosa e rischiosa. Strutture amiche della mamma scoraggiano la circoncisione a meno che non sia per motivi religiosi.

10. “Come aiutate le mamme che vogliono allattare al seno?”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha creato una lista di pratiche che le strutture che incoraggiano l’allattamento materno dovrebbero seguire:
- Spiegare a tutte le donne in attesa come e perché allattare al seno.
- Aiutare la mamma ad allattare entro la prima ora dal parto.
- Mostrare come si allatta e come far sì che il latte continui a esserci anche se la mamma non può stare sempre con il bimbo per ragioni lavorative o altro.
- I neonati dovrebbero prendere solamente latte materno (anche se ci possono essere ragioni mediche perché non sia così da subito):
- Incoraggiare mamma e bambino a stare insieme tutto il giorno e la notte (“Rooming-in”).
- Incoraggiare la mamma ad allattare il bambino su richiesta e non a orari fissi.
- Non dare ciucci a bambini allattati al seno.
- Incoraggiare la mamma a contattare un gruppo di mamme che allattano. Dovrebbero fornire informazioni in tal senso.
- Avere una procedura scritta sull’incoraggiamento dell’allattamento materno. Tutto il personale dovrebbe attenervisi.
- Insegnare al personale coma fare per incoraggiare l’allattamento materno.

fonte: nascereincasa.it



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