L’esame del Dna svela il padre biologico. E a 40 anni ha la certezza di essere nata dalla relazione extraconiugale della madre con un noto ginecologo leccese. La svolta nel processo per il riconoscimento giudiziale di paternità è arrivata da un accertamento genetico disposto dal giudice del Tribunale civile Paolo Moroni. A luglio scorso era stato conferito l’incarico alla genetista Giacoma Mongelli, titolare del laboratorio Genetics&Co, di verificare la compatibilità emogenetica fra il ginecologo, oggi ultraottantenne, e la donna.
Le conclusioni del perito sono state depositate qualche giorno fa. Il rapporto di paternità biologica è da ritenersi provato. La probabilità è pari a 0,9999, valore che è ben al di sopra della soglia (0,9972) oltre la quale la paternità è convenzionalmente considerata pressoché certa. Le conclusioni del perito saranno discusse venerdì prossimo nel corso dell’udienza davanti al giudice.
Il procedimento per il riconoscimento giudiziale della paternità è stato messo in moto nel 2010. Ma già da alcuni anni la donna aveva cominciato il percorso di avvicinamento alla verità. Da quando la madre (titolare di un noto negozio di pelletteria nel centro di Lecce) le aveva svelato il segreto, consegnandole anche il fitto scambio di corrispondenza con l’allora primario di Ginecologia, la donna aveva deciso di fare chiarezza sulla sua paternità biologica. E, come primo passo, era riuscita ad ottenere il disconoscimento della paternità. Il test del Dna aveva confermato che quello che per anni aveva chiamato papà non era il suo padre biologico. Gli esami in laboratorio hanno chiarito anche perché il rapporto con il marito della mamma (un ufficiale dell’Esercito) non era mai stato così sentito, a differenza, invece, di quello con il ginecologo che, da piccolina, aveva imparato a chiamare zio e che vedeva spesso frequentare la casa di famiglia.
L’azione giudiziaria, adesso, è alle battute finali. E quando con una sentenza ci sarà il riconoscimento del padre, il nostro ordinamento prevede che il figlio possa assumere il cognome del padre (in aggiunta o in sostituzione a quello della madre) e che possa avanzare pretese su eredità e successione.
lagazzettadelmezzogiorno.it
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