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Home Page > PRIMI MESI > Articolo Inserito il  15/08/2011

Depressione post-partum, come aiutare la tua compagna  
Paternità Oggi - Depressione post-partum, come aiutare la tua compagna

Cosa potrebbe succedere nel post partum e che ruolo può assumere il padre?
Il ritorno a casa di una coppia con un bambino è un momento speciale, è forse il primo attimo in cui si realizza che è nata una nuova famiglia. Sarebbe auspicabile che questo nucleo riuscisse a prendersi dei giorni per stare insieme ed adattarsi a questa nuova dimensione. Con i giorni che passano, generalmente il neo papà rientra a lavorare e la mamma si ritrova concentrata tutto il giorno sul proprio bambino. La neo-mamma manifesterà stanchezza, soprattutto se il bambino fatica dormire o se piange molto, di conseguenza sarà maggiormente irritabile e poco propensa a riuscire a pensare ad altro.

Così malgrado tutti gli sforzi che un uomo possa fare, le discussioni per il nuovo assetto familiare si verificheranno ugualmente.  Potrà capitare spesso che la neo mamma esausta riverserà sul papà tutta la sua stanchezza o difficoltà. Il padre potrà essere accusato di non aiutare in casa, di non essere presente, di non interessarsi al bambino, di non svegliarsi la notte, di non capire. Spesso non è così, ma la mole di lavoro e la stanchezza materna inducono la donna a chiedere aiuto al marito usando parole non proprio consone al momento.

E’ importante che il neo papà possa contribuire il più possibile con i lavori domestici, l’organizzazione familiare e l’accudimento del bambino ma ciò significa poter ridimensionare il carico di lavoro esterno possibilmente programmandolo con anticipo.

E’ auspicabile che il papà riesca a ritagliarsi dei ruoli precisi di cura del bambino (ruttino, cambio patello, bagnetto…). Infatti prima si crea un legame significativo tra il papà ed il figlio, prima si permettere loro di diventare figure fondamentali quanto la madre, creando un legame unico.
Il papà dovrà pazientare qualche mese.

Con il tempo il figlio inizierà a farsi conoscere, a prendere dei ritmi e di conseguenza la madre riuscirà a ritagliarsi del tempo per recuperare le energie e, più rilassata, ad esprimere i suoi bisogni con maggiore chiarezza non più dettati dalla pressione del momento. E’ per questo che sottolineiamo ancora l’importanza di parlare, chiarirsi, cercare delle piccole soluzioni, che spesso consentono ai padri di aiutare di più la mamma e alle madri di ascoltare anche le esigenze del marito.

Chiaramente è importante che in questo percorso la donna sia capace di coinvolgere l'uomo nell'esperienza della paternità, senza escluderlo, senza pensare di essere l’ “unica” in grado di prendersi cura del figlio ed accettando modi diversi dal suo di accudire e relazionarsi col bambino. Questo infatti, oltre a migliorare il suo benessere pone le basi per favorire ottimali interazioni familiari.

www.centropsichedonna.it

fonte: centropsichedonna.it



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