La nascita di un bimbo comporta una serie di obblighi burocratici di cui non ci si deve dimenticare, perché, benché il nostro piccolo sia un neonato, è comunque un nuovo cittadino e va tutelato fin da subito.
La denuncia di nascita va fatta tramite dichiarazione verbale accompagnata dall'attestazione di nascita, ovvero la constatazione di avvenuto parto, rilasciata dalla Direzione Sanitaria, oltre a un documento di identità valido di chi effettua la denuncia.
A dichiarare la nascita può essere uno qualunque dei genitori, ma anche un procuratore speciale, il medico o l'ostetrica che ha assistito la partoriente, e chiunque fosse presente al momento del parto. Tale denuncia può essere fatta in diversi modi: entro tre giorni dalla nascita presso un Ospedale, o presso la struttura in cui è avvenuto il parto, entro 10 giorni in Comune, siano i genitori residenti o meno nello stesso.
Nel caso in cui i genitori risiedano i due comuni diversi, a meno che non siano presi accordi diversi, va scelto quello della madre, la quale ha comunque il diritto, se lo desidera, di rimanere anonima e non essere nominata al momento della denuncia.
Se poi mamma e papà non sono uniti in matrimonio, verrà richiesto dal comune il certificato di riconoscimento di filiazione naturale, per cui è richiesto a entrambi di essere presenti. Per figlio "naturale" si intende il bimbo nato da genitori non coniugati, mentre se hanno contratto matrimonio il figlio si dirà "legittimo".
Il riconoscimento può essere fatto indifferentemente prima del parto, al momento della denuncia di nascita o dopo il parto, avviene presso un Ufficiale di Stato Civile e vanno presentati diversi documenti. Se il riconoscimento coincide con il momento della nascita o è successivo, occorre l'attestato di nascita firmato dal medico o dall'ostetrica, più una copia del documento di identità di entrambi i genitori. Se il riconoscimento è anteriore alla nascita, allora occorrerà il certificato medico di gravidanza, che riporta il tempo di gestazione.
Il certificato di gravidanza è fondamentale anche per altre cose, come per esempio l'esenzione su certi esami, ma soprattutto per le donne lavoratrici, che a partire dal 7° mese di gestazione dovrà presentarlo al datore di lavoro e all'Inps, per corredare l'apposita domanda di maternità.
Il certificato che attesta la nascita del bambino serve anche per garantire alla madre, o al padre, i mesi di congedo che spettano di diritto dopo il parto. I documenti vanno presentati entro trenta giorni dalla nascita sia al datore di lavoro che all'Inps, con apposita richiesta per usufruire di deduzioni fiscali per i figli a carico o, se spettano, assegni familiari.
fonte: bimbinsalute.it
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