"Era il 2009 quando nacque questo progetto davvero interessante, "Condividiamo con i papà". Vogliamo riportarlo alla vostra attenzione e sapere se qualcuno ne ha saputo qualche cosa. Paternità Oggi, dopo alcune ricerche, non è riuscito ad avere nessuna ulteriore informazione. Quello che riportiamo è un vecchio articolo che ne parlava. la Redazione"
Il progetto Condividiamo con i papà, promosso dalla Consigliera di parità Regionale del Piemonte, ideato con l’associazione Cerchio degli uomini e l’ospedale OIRM-S. Anna e finanziato in parte dall’Assessorato regionale al Welfare, intende promuovere una presa di coscienza del loro ruolo da parte dei futuri padri.
I problemi legati alla maternità devono essere condivisi dalla donna con il partner e la difficoltà di conciliare la vita professionale con quella famigliare non deve essere più un problema squisitamente femminile: anche i padri devono essere coinvolti nella cura e nelle responsabilità verso i figli.
Da questa consapevolezza è nato il progetto Condividiamo con i papà, promosso dalla Consigliera di parità Regionale del Piemonte e presentato il 23 settembre (di questo anno) nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato l’Assessora regionale al Welfare Teresa Angela Migliasso, la Consigliera di parità Alida Vitale, il Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera OIRM-S. Anna Walter Arossa e Roberto Poggi dell’associazione Cerchio degli Uomini.
L’obiettivo principale è sensibilizzare i futuri padri alla condivisione dei lavori di cura e delle relative responsabilità, partendo dal presupposto che in Italia la maternità non è ancora una libera scelta e troppo spesso viene pagata a caro prezzo dalle donne. Ancora troppo spesso viene chiesto alle donne che cercano lavoro se hanno intenzione di mettere su famiglia, di fare figli, o viene fatta firmare, contestualmente all’assunzione, una lettera di dimissioni che viene tirata fuori in caso di maternità. Ancora troppo spesso le donne vengono licenziate perché incinte (anche se è vietato dalla legge), oppure sono costrette ad abbandonare il posto di lavoro a causa dell’incompatibilità dell’orario di lavoro con la cura dei figli, o a causa della lontananza del posto di lavoro o, ancora a causa della scarsità dei servizi di assistenza o del loro elevato costo.
Per cambiare questo stato di cose si è pensato di investire sulla formazione, a partire dai corsi pre-parto. Proprio su questo aspetto si basa il progetto Condividiamo con i papà, che mette insieme professionalità diverse, presenta una connotazione fortemente innovativa e coinvolgerà almeno 1.500 tra mamme e papà. La Consigliera di parità Regionale, l’associazione Cerchio degli Uomini e l’OIRM-S. Anna, il più grande ospedale materno infantile della città, hanno ideato infatti un percorso per promuovere una presa di coscienza del loro ruolo da parte dei futuri padri, che partecipano con le loro compagne ai corsi di accompagnamento alla nascita, e per favorire una condivisione familiare che vada oltre la semplice conciliazione.
Nello specifico, il progetto, finanziato dalla Consigliera di parità Regionale e dall’Assessorato regionale al Welfare e Lavoro, durerà un anno e si svolgerà nell’ambito dei corsi di accompagnamento alla nascita organizzati all’ospedale OIRM-S. Anna. In media, 70 corsi in un anno, in cui si prevede un intervento di due ore per ognuno, per un totale di 140 ore. Agli incontri, curati dalla Coordinatrice dei corsi pre-parto, coadiuvata da ostetriche opportunamente formate, parteciperà un rappresentante de Il Cerchio degli Uomini; verrà proiettato un video che illustra il ruolo e le funzioni della Consigliera di Parità e si parlerà, attraverso incontri individuali, gruppi di lavoro e discussioni, di norme sui congedi famigliari, stereotipi di genere, condivisione, con l’obiettivo di stimolare un processo di crescita nella consapevolezza dell’importanza del coinvolgimento e della responsabilità del padre nell’educazione e nella relazione affettiva verso i figli.
La formazione delle ostetriche coinvolte è curata dall’associazione Scambiaidee – Il cantiere delle donne. Attualmente, sono previsti due cicli a cui parteciperanno in tutto sedici ostetriche: il primo step è in programma il 2 ottobre, mentre il secondo si svolgerà a febbraio 2010.
“Lo scopo del progetto – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa la Consigliera di parità Regionale del Piemonte Alida Vitale – è portare a conoscenza delle coppie di futuri genitori tutta la normativa sui congedi parentali e tutte le problematiche connesse, oltre a favorire il riconoscimento degli stereotipi che vedono ancora il ruolo paterno come esclusivamente regolante. Speriamo che questo progetto non resti solo una sperimentazione, ma possa entrare a sistema”.
Sugli stereotipi si è concentrata anche l’Assessora Migliasso: “Questo progetto aggredisce un nodo fondamentale del processo educativo del nascituro e tenta, con una metodologia apparentemente soft, ma proprio per questo convincente, di aggredire uno stereotipo ancora presente: dei piccoli si deve occupare la donna. Invece, probabilmente, tanti uomini avrebbero piacere di occuparsi dei figli andando contro lo stereotipo del macho. Anch’io penso che dopo un periodo di monitoraggio il progetto possa essere portato a regime ed essere ripetuto anche in altre realtà piemontesi. Le eccellenze sono anche quelle che possono contribuire ad aiutare le famiglie”.
Sul fatto che gli uomini non possano avere una funzione solamente normativa nella famiglia si è soffermato poi Roberto Poggi: “Gli uomini possono essere affettivi, condividere i problemi legati alla nascita di un figlio. Il nostro obiettivo è parlare con i padri, vedere se ci sono delle criticità per portarli a essere consapevoli del loro ruolo”.
fonte: kila.it
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