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Sarkozy, abbandonato dal padre quando aveva 4 anni, si sarebbe rifugiato nel potere
Pubblicato il: 16/10/2010  Nella Sezione: News

Un’infanzia traumatica: l’abbandono del padre a 4 anni, la madre costretta di colpo a lavorare duramente per mantenere i tre figli, il senso di abbandono e di tradimento, la mancanza di soldi e il declassamento sociale. Ecco il mistero dell’iper-presidente Nicolas Sarkozy: il suo desiderio di primeggiare sempre, la sete di denaro, il potere, gli scatti di rabbia, non sarebbero altro che l’antidoto contro la paura, quella di ”un bambino triste”.

E’ la tesi della scrittrice e giornalista francese Marie-Eve Malouines descritta nel libro, appena uscito in Francia, ‘Nicolas Sarkozy: le pouvoir et la peur’ (Nicolas Sarkozy: il potere e la paura).

”La paura di Sarkozy va cercata nella sua infanzia – sostiene l’autrice, capo del servizio politico dell’emittente radiofonica France Info – Quella situazione era per lui insopportabile. Doveva reagire”.

Secondo la Malouines ”il potere è un formidabile antidoto alle paure del presidente”. La sua politica sarebbe un modo di vendicarsi, ”il potere lo rassicura, è la prova che è il piu’ forte”.

Il libro, frutto di un’inchiesta approfondita, con fonti che la giornalista assicura affidabili ma che hanno richiesto l’anonimato, è rivelatore delle sfaccettature più nascoste del carattere del capo dello Stato francese: il suo lato ”mattatore”, il comportamento da nuovo ricco (bling-bling), l’attitudine a non delegare mai, ad essere in prima linea per non rischiare di essere tradito, la perdita totale del senso politico quando in gioco c’è un membro della famiglia (come per l’ascesa politica del figlio Jean o per la crisi matrimoniale con l’ex moglie Cecilia).

”Più è difficile, più per Sarkozy è stimolante: le difficoltà sono da affrontare e da abbattere”, scrive ancora l’autrice per la quale la lezione viene sempre da lontano, dall’infanzia appunto.

”Da piccolo Sarkozy attendeva tutte le sere che sua madre rientrasse dal lavoro, seduto sulle scale di casa – racconta ancora la giornalista – la sua angoscia era che anche lei, dopo il padre, non rientrasse più”. Non a caso, continua, ”oggi non si stanca mai di ripetere ai francesi: ‘non vi abbandonerò’, o ancora ‘non vi lascerò cadere”.

Il potere è anche un amplificatore dei punti deboli del presidente: ”Per essere rassicurato Sarkozy ha architettato ai vertici dello Stato una competizione incessante, nella quale deve uscirne ovviamente da vincitore – osserva la Malouines – Questo modo di governance, fondato sul terrore e sul sospetto, mette sotto tensione il suo entourage, i suoi ministri, e tutto l’apparato dello Stato, con conseguenze anche sulle riforme”.

Sarkozy teme l’ignoto, si proclama presidente ‘di rottura’ ma in fondo e’ ”conservatore”, il suo motto è ”io non ho paura”, conclude l’autrice, ma è proprio ”la paura il motore del suo potere”.

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