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Malattie infettive: come si manifesta la Rosolia
Pubblicato il: 16/07/2010  Nella Sezione: Salute

Malattia esantematica che insorge spesso con sintomi generali lievi, causata da un virus del genere dei Rubivirus, diffuso mediante i nuclei di goccioline per via aerea o per contatto ravvicinato. I primi sintomi sono caratterizzati da malessere generale e linfoadenopatia (tumefazione di linfonodi). Proprio il caratteristico rigonfiamento dolorante dei linfonodi suboccipitali e retrocervicali, insieme al tipico esantema, sono segni certi per formulare la diagnosi. L’eruzione cutanea è simile a quella del morbillo, ma è meno estesa e più leggera. Si manifesta prima sul volto e sul collo, per poi diffondersi rapidamente al tronco e agli arti. Sul palato si presenta un lieve esantema a macchie separate rosate, che più tardi si fondono in un’area rossastra che si estende alle fauci. L’eruzione dura circa 3 giorni. A seguito dell’infezione naturale l’immunità sembra perdurare per tutta la vita. La contagiosità del paziente infetto inizia da una settimana prima della comparsa dell’esantema fino a una settimana dopo la sua scomparsa. L’incubazione dura, in genere, 14-21 giorni (più spesso 16-18). Per quanto riguarda la diagnosi, la rosolia è distinta dal morbillo per l’eruzione più lieve e leggera e per l’assenza di macchie di Kolplik, rinite, fotofobia o tosse. Il paziente con il morbillo, inoltre, è in genere più gravemente ammalato e la malattia ha una durata maggiore. A livello epidemiologico, è nota una maggiore incidenza di contagio tra i bambini dai 5 ai 14 anni d’età. Non tutti, però, contraggono la malattia da giovani e possono esserne colpiti da adulti. In particolare, la rosolia può rappresentare un serio rischio se contratta da donne in gravidanza (circa il 10-15% delle donne adulte risulta essere suscettibile al contagio). Nelle gestanti, infatti, un eventuale contagio può essere causa di aborto, di nascita di feti morti o di difetti congeniti nei neonati nati da madri infettate durante i primi mesi di gravidanza.

Per evitare di trasmettere la rosolia a qualche nostro amico e soprattutto a qualche "mamma in attesa", bisogna restare in casa qualche giorno, fino alla guarigione.

Cosa fare?

La cura migliore è il riposo, anche perché ci si sente stanchi; in genere non servono farmaci. Per trattare la febbre o il mal di testa, puoi usare il Paracetamolo, che sicuramente la mamma avrà in casa.

Se senti un po' di prurito, NON GRATTARTI ...!!!

Puoi fare impacchi freschi e, nel caso, farti dare dal tuo medico qualche prodotto specifico.

Come fare per non prendersi la Rosolia?

Oggi abbiamo un sistema molto efficace e sicuro: la vaccinazione con il vaccino MPR, un vaccino che protegge contemporaneamente contro 3 diverse malattie dei bambini: il Morbillo, la Parotite e la Rosolia. Non è una vaccinazione di quelle obbligatorie, ma questo non significa che non sia utile ed efficace: parlane con mamma e papà e invitali a leggere le schede dedicate alle malattie e ai diversi vaccini!

Ma cosa vuol dire "vaccinarsi" ?

Con una piccola iniezione si viene a contatto con un virus della rosolia che è stato modificato in laboratorio, come "addormentato" e non è più capace di produrre la malattia vera e propria. Anche così però, il nostro virus può insegnare al tuo organismo come riconoscerlo: questo gli permetterà di attivare le sue difese ogni volta che ne incontrerà uno e di prevenire la malattia.

Chi dovrebbe vaccinarsi contro questa malattia?

Il vaccino è consigliato a tutti i bambini dal 1° anno di età, per i ragazzi ed anche per gli adulti che non sono stati vaccinati o non hanno avuto questa malattia, specialmente se donne, anche quelle appena diventate mamme, al rientro dall'ospedale.

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