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Dopo la malattia del figlio chiede permesso di paternità. Licenziato, si inventa lavoro on-line
Pubblicato il: 20/03/2012  Nella Sezione: Curiosità

Ci sono dei papà che sono dei super papà e delle aziende che andrebbero censurate per quello che fanno, anche se poi per come siamo messi in Italia non violano leggi o regolamenti.

Nel giorno della festa del papà vi vorrei raccontare la storia di Massimiliano Colangelo, quarantenne e di professione costruttore teatrale in quel di Parma. Massimiliano è papà di tre figli e la sua storia intreccia lavoro e famiglia. Due vite in una e la gravissima malattia del terzo figlio come spartiacque.

Prima Massimilano aveva un contratto a tempo determinato come macchinista teatrale e costruttore di scene in un teatro del Nord-Italia, poi l’emorragia cerebrale di Cosmo, tre anni appena compiuti, lo porta a richiedere un permesso di paternità. Da lì il mancato rinnovo del contratto e la necessità di fare dell’arte il suo lavoro in proprio. “Mi scadeva il contratto, mi avevano detto che me lo avrebbero rinnovato e invece niente. Avevo già utilizzato tutti i permessi ferie a disposizione. Alla conclusione naturale del contratto nessun rinnovo. Ma questa drammatica situazione è stata l’occasione per uscire dal teatro e per mettermi in proprio e lavorare con la rete”, mi ha raccontato Massimiliano, che oggi ha aperto con successo Pianetaverde.eu e costruisce giochi artistici di varie dimensioni, tutti fatti con il legno, come i “gigantobaleni”.

Massimiliano definisce questi manufatti macchine-gioco e ci mette tanta passione e professionalità nel realizzarli, come ha raccontato su Raitre nella trasmissione “Okkupati” o nella nostra community Wwworkers: “Con questo nuovo lavoro riesco a pianificare la mia vita e stare vicino ai miei figli. L’idea è stata di mia moglie: in un paesino francese aveva visto una piazza allestita con giochi in legno e mi ha proposto di trasformare gli angoli di una città per grandi a dimensione dei più piccoli”.

Oggi grazie al web e al suo sito Massimiliano riesce a mantenere la sua famiglia con cifre variabili. Quello che resta costante è la soddisfazione nel costruire giochi anche per bambini affetti da forti disabilità motorie: “L’ho fatto al castello di Pralormo di Torino. I bambini si divertivano tantissimo”.

Giampaolo Colletti - www.ilfattoquotidiano.it