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Malattie infettive: Morbillo
Pubblicato il: 12/09/2009  Nella Sezione: Salute

Malattia altamente contagiosa, causata da un virus della famiglia dei Paramyxovirus. Sintomi caratteristici dell’infezione sono: febbre, tosse, rinite, congiuntivite e la comparsa sulla cute delle tipiche macchioline rosse, note con il nome di “macchie di Koplik”. In particolare, le macchie compaiono dopo 2-4 giorni, prima sulla mucosa buccale. Dopo 3-5 giorni, le macchie iniziano a diffondersi un po’ ovunque, a cominciare da sotto le orecchie e da un lato del collo, fino a diffondersi (nel giro di 24-48 ore) anche al tronco e alle estremità, quando iniziano a scomparire quelle sul volto. Insorgono, poi, faringite e infiammazione della mucosa laringea e tracheobronchiale. Nella fase acuta della malattia la febbre può raggiungere anche i 40 °C, associata spesso a fotofobia, congiuntivite, tosse secca e prurito di moderata entità. La durata complessiva del morbillo è, solitamente, di 8-10 giorni, anche se la tosse può protrarsi anche oltre. La trasmissione della malattia avviene mediante contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto o tramite l’inspirazione di goccioline infette immesse nell’aria con colpi di tosse, starnuti o semplicemente parlando. La possibilità di contagiare un’altra persona inizia 1-2 giorni prima della comparsa dei sintomi e, quindi, 3-5 giorni prima della comparsa delle macchie di Koplik. Il rischio di contagio, invece, termina 4-5 giorni dopo la scomparsa dell’esantema. L’incubazione dura, in media, da 8 a 12 giorni, quando iniziano a comparire i primi sintomi. La manifestazione dell’esantema (eruzione cutanea), invece, comincia dopo circa 14 giorni. Una diagnosi di morbillo è possibile solo quando si identificano le tipiche macchie di Koplik. Maggior precisione della diagnosi, poi, si ottiene quando alle macchie si rileva anche febbre alta, malessere generale e l’esantema inizia la caratteristica progressione cefalo-caudale. Oggi sono disponibili, inoltre, appositi test sierologici. 
L’epidemiologia riguardo al morbillo indica che la malattia (insieme alla rosolia) è una delle più contagiose tra quelle infettive. Colpisce, in genere, bambini tra i 3 e i 10 anni di vita. Un singolo attacco di morbillo conferisce immunità per tutta la vita. Essendo così altamente contagiosa, è molto difficile che si raggiunga l’età adulta senza aver contratto la malattia. Tra gli adolescenti e gli adulti è più probabile che si verifichi la sindrome atipica di morbillo (SAM), spesso associata a immunizzazioni precedenti mediante i vecchi vaccini antimorbillosi, con germi uccisi, ora non più prodotti. Probabilmente i virus attenuati del vaccino non impedirebbero l’infezione da virus selvaggio e riuscirebbero a sensibilizzare i pazienti in modo che l’espressione della malattia risulti significativamente alterata. La SAM, in genere, esordisce in modo brusco con febbre alta, cefalea, dolore addominale e tosse. L’eruzione cutanea inizia più tardi (1-2 giorni dopo), a partire da braccia e gambe, alla quale può essere associato edema a mani e piedi e polmonite con addensamenti nodulari nei polmoni, che possono persistere anche per 12 settimane o più.

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