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Bigenitorialità: si inizia a vedere anche nei corsi pre-parto
Pubblicato il: 18/05/2010  Nella Sezione: Gravidanza

L’Istituto Giannina Gaslini è un’Istituzione e – in quanto tale – ogni sua iniziativa “fa cultura”.
Dal mese scorso nel Corso pre-parto e specificamente nell’incontro dedicato alla Genitorialità, è stato deciso di inserire un formatore uomo da affiancare alla formatrice, Psicologa e Ostetrica, proprio per dare un segnale forte che conduca il discorso della genitorialità verso il concetto di BIGENITORIALITA’.

Ritengo che questo sia un evento culturalmente assai rilevante che getta il seme di una concezione dell’educazione e della formazione dei figli basato sulla necessità e l’importanza di ambedue le figure genitoriali già dai primi momenti di vita di un bambinone. Questo seme è gettato proprio nel luogo dove ogni famiglia nasce davvero e cioè al Reparto Ostetricia di uno degli Istituti più famosi d’Italia e d’Europa e raccoglie intelligentemente i forte segnale che arriva dalla Società dove i Padri sono sempre più coinvolti nella crescita e nella cura dei loro figli.

Alle coppie che si affidano all’Istituto Giannina Gaslini per la gravidanza ed il parto, viene offerto un percorso di incontri preparatori al lieto evento, costituito da n.8 incontri nei quali le coppie hanno occasione di incontrare tutte le figure che con le quali entreranno in contatto nei nove mesi di attesa. Figure principali nella gestione dei corsi sono i medici di Ostetricia.

Fra gli n.8 incontri, ce n’è uno dedicato alla Genitorialità al quale la nostra Associazione Professione Papà nella persona di Federico Ghiglione, è stato invitata a partecipare in qualità di formatore in affiancamento ad un’Ostetrica Psicologa la d.ssa Rossana Fiorentino, già Capo Ostetrico dell’Istituto.
La scelta è stata da subito accolta con favore dalle coppie che – ha detta di chi gestisce i corsi – pare trovino maggior corrispondenza e agio nell’interloquire con formatori che rappresentino ambedue i sessi. Questo non tanto perché sia rassicurante avere un proprio “omologo” come interlocutore, quanto invece per l’efficacia che si ottiene nel sentire esposte da una figura del sesso opposto, autorevole ed esterna alla famiglia, problematiche delicate inerenti a quelle dinamiche di coppia che si sviluppano durante i nove mesi di gravidanza, oppure alla nascita del bambino e nel periodo immediatamente successivo.

Come formatori cerchiamo di impostare un dialogo aperto e sincero basato sulla presa di coscienza che sia il padre che la madre potrebbero avere paure, timori, incertezze, sogni, aspettative, momenti di gioia e di sconforto e così facendo riusciamo a far passare il messaggio che la coppia, con la nascita di un figlio, cambia e diventa più complessa da gestire, pertanto è bene che sviluppi una buona capacità di dialogo e scambio per non lasciare nulla di inespresso o di nascosto.

Nessun esperto è in grado di dare consigli né risposte ad una famiglia che sta per nascere e che strutturerà le proprie regole di vita secondo la propria cultura,  la propria sensibilità e le proprie esigenze. Tuttavia, nel breve spazio di un incontro ci siamo accorti di avere la possibilità di porre l’accento su moltissime problematiche che due futuri genitori si troveranno a dover affrontare facendo nascere in loro la consapevolezza di dover aprire e sviluppare un dialogo “di famiglia” che rimarrà permanentemente aperto per tutto il resto dell’esperienza genitoriale e sarà terreno di confronto, scontro e mediazione per sempre.

Per far questo cerchiamo di segnalare problematiche relative all’emotività dell’attesa, differente per padre e madre, sui possibili problemi sessuali durante la gravidanza, sulla necessità di diventare un’entità autonoma rispetto agli altri parenti che potrebbero invadere il territorio familiare; ci si sofferma molto sull’approccio al parto, sulla sua valenza simbolica e sugli aspetti pratici, si parla di presenza del padre in sala parto, di ruoli genitoriali e di divisione dei compiti.
Di particolare interesse è il confronto sulla inevitabile differenza di stile che papà e mamma avranno nella cura del figlio e della sua valenza educativa e formativa. Poi – inevitabile – arriva il confronto sulle decisioni inerenti il posto dove il piccolo dormirà: in camera con mamma e papà o in camera sue? Qui il mondo si divide.

Insomma si lanciano tanti sassi nello stagno di queste coppie in erba nel tentativo di agitare le acque del loro rapporto per far loro comprendere che soltanto con tanta buona volontà e tanta voglia di confrontarsi si riuscirà a far bene il mestiere di genitore.

Quello che riteniamo fondamentale è valorizzare il concetto che non esiste una regola da seguire ma che le regole le fanno i genitori e che i genitori che sviluppano un buon dialogo ed un serrato confronto hanno buone possibilità di sviluppare una linea coerente e concordata che è la base per un’educazione efficace del loro figlio.
I consigli dei parenti, i manuali ed i libri, come i corsi di formazione del Gaslini, devono essere la fonte dalla quale nascono interrogativi che devono trovare risposta dentro la coppia, perché il lavoro dei genitori si fa in due, dal primo giorno. E da lì, per sempre.
Speriamo che il seme della BIGENITORIALITA’  regali alla nostra Società buoni frutti.

fonte: professionepapa.it