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Essere figlio di un padre famoso
Pubblicato il: 08/08/2012  Nella Sezione: Paternità
Essere figli di un genitore famoso può rappresentare, in alcuni casi, un limite al proprio sviluppo personale. Le persone celebri fanno fatica spesso a ritagliarsi il tempo necessario per seguire i figli, responsabilità che viene spesso delegata ad altri. Al tempo stesso, un genitore famoso tende a controbilanciare la sua assenza con l’agiatezza economica e a sostituire il suo esempio con la luce del suo successo (non che questo accada solo alle celebrities: succede anche ai professionisti molto competitivi e impegnati).
Nel caso delle persone celebri, poi, i figli devono fare una fatica immensa: quella di coniugare l’immagine pubblica del genitore, legata al “personaggio”, con l’immagine privata, spesso lontana e molto diversa. Succede così che tra questi figli, bisognosi di attenzione e vicinanza, e questi genitori, molto concentrati su se stessi e sulla propria immagine, si crei una frattura profonda. A molti di questi  ragazzi viene chiesto di essere “contenitivi” nei confronti dei loro genitori, di seguirli e adattarsi a ogni loro trasformazione sentimentale, sociale, professionale. E, alla ricerca dell’amore di mamma o papà, alcuni di loro si sentono costretti a imitare il genitore celebre, nella speranza di ottenere così la sua attenzione e il suo affetto. Se poi il genitore famoso è il padre, ovvero la figura che dovrebbe garantire al figlio maschio un’equilibrata identità maschile e preparare la fgilia femmina a gestire serenamente le sue relazioni con il mondo degli uomini, la sua assenza come genitore (spesso accompagnata da un’idealizzazione da parte dei figli) diventa un vuoto difficile da colmare.

È il caso di Sage, il figlio di Sylvester Stallone. Da ragazzino, Sage tentò di avvicinarsi al padre, all’epoca all’apice del successo, recitando con lui in Rocky 5. Per copione, Sage dovette recitare la parte di un figlio che tentava di recuperare il rapporto con il padre: la storia della sua vita. Un recupero mai riuscito se è vero che Sage si è suicidato con un cocktail di psicofarmaci,  come già avevano fatto i figli di Paul Newman e Marlon Brando. Certo, non tutti i figli delle celebrities affrontano traumi così gravi. Molti di loro, anzi, dopo un’infanzia diffcile trovano le risorse per riprendersi. Così da diventare, crescendo, persone ammirevoli, coraggiose e sensibili. Quasi a voler accompagnare i propri genitori nella vita come non è stato fatto con loro. 

fonte: http://www.oggi.it