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Essere papà nei piccoli gesti
Pubblicato il: 12/09/2011  Nella Sezione: Genitori

 "Iniziamo la settimana con una storia davvero tenera, che vede protagonisti un papà, una bambina ed un orsacchiotto. Anche dalle piccole cose si vede l'amore che un genitore, un padre in questo caso, prova per i propri figli. (laRedazione)"

 
Una bimba non si dà pace da quando ha smarrito il peluche
E il papà tappezza di manifesti semafori e fermate dell'autobus
 
Quando si è accorta di averlo perso era già troppo tardi. Le porte del 4 si erano chiuse e il tram aveva iniziato a correre verso le fermate successive lasciandosi alle spalle Tato.
 
Chi è Tato? Definirlo un semplice orsacchiotto di peluche sarebbe riduttivo. Perchè Tato è il confidente, il compagno di vacanze, di giochi e di nanna, insomma il migliore amico di Aurora, due anni a dicembre, e da quando lui è svanito nel nulla, tragicamente dimenticato in chissà quale angolo di strada, lei è disperata e non riesce più a chiudere occhio.
 
Comprarne un altro? Difficile. Tato è stato acquistato da una zia della bimba a New York, dall'altra parte dell'Oceano. Trovarne uno uguale non è semplice, e poi Aurora vuole proprio il suo: quello con l'occhio un po' malato, che sta per cadere, e il pelo che odora "di vita vissuta". Il papà per tranquillizzarla le ha detto che è stato ricoverato per un intervento estetico, e che tornerà molto presto più bello di prima.
 
Poi si è lanciato nella caccia all'orsacchiotto setacciando palmo a palmo la zona in cui si è perso, tra corso Rosselli, corso Galileo Ferraris e corso Turati, e ha tappezzato semafori e fermate dell'autobus con le foto di Tato e un appello per restituirlo alla legittima proprietaria.
 
Intanto lei proprio non riesce a darsi pace: piange e si dispera giorno e notte. Chiunque abbia avvistato Tato si faccia avanti. Aiutiamo la piccola Aurora a ritrovare la felicità. E i suoi genitori il sonno perduto.