www.paternitaoggi.it

Home Page : Articolo : Stampa

Bonus bebāĻ, come restituire i 1.000 euro
Pubblicato il: 09/08/2011  Nella Sezione: Risparmiare

"Non è uno scherzo per chi deve restituire il bonus bebè che ha ricevuto nel 2006. Alcune famiglie, ben 8000, sono state richiamate perchè hanno dichiarato il falso per prendere il bonus. Non tutti lo hanno fatto con intenzione, ma purtroppo l'errore c'è e i soldi si debbono ridare. la Redazione"

Sembra incredibile ma sta accadendo veramente: circa ottomila famiglie italiane stanno ricevendo una comunicazione dal ministero dell'Economia che gli invita a restituire il bonus bebè da mille euro ottenuto in seguito alla Finanziaria 2006.
Le lettere dell'amministrazione contestano l'incasso dell'assegno per aver autocertificato in maniera sbagliata il proprio reddito: «Si contesta alla Signoria Vostra - si legge nella missiva - di avere riscosso illecitamente il bonus bebè per avere sottoscritto e utilizzato un'autocertificazione mendace al fine di percepire la suddetta somma (...). Si comunica che di quanto sopra esposto, sarà fatta apposita segnalazione alla Procura della Repubblica».

I FATTI
La contestazione arriva dopo le verifiche dell'agenzia delle Entrate sul reddito del nucleo familiare indicato al momento della richiesta dell'assegno, cinque anni fa: la norma prevedeva, infatti, che per beneficiare dell'agevolazione, la famiglia del nuovo nato dovesse avere «un reddito complessivo» non superiore a 50mila euro.

Molte famiglie hanno commesso errori nell'autocertificazione dei requisiti (non era prevista alcuna mediazione dei professionisti o dei Caf per compilare il documento): alcuni hanno indicato il reddito "netto"; altri hanno segnalato il reddito da lavoro dipendente senza considerare l'abitazione principale; altri ancora hanno incluso fra i componenti del nucleo anche familiari non a carico, che non rientrano nella composizione del nucleo fiscale (composto da familiari a carico e coniuge – non separato – del dichiarante).

Così, l'amministrazione chiede ora la restituzione entro 30 giorni del bonus da mille euro ingiustamente incassato, e, nei casi in cui il giudice penale accerterà che c'è stata falsa autocertificazione, il versamento di 3mila euro (il triplo del beneficio ottenuto) come sanzione amministrativa.

COSA E’ IL BONUS
Il bonus era stato introdotto dalla Finanziaria 2006 (legge 266/2005, articolo 1, commi 331-334) per ogni figlio nato o adottato nel 2005 o per ogni secondo o ulteriore figlio nato o adottato nel 2006.

COSA FARE
A spiegare la procedura da seguire è stato il sottosegretario alla famiglia, Carlo Giovanardi, intervistato da Radio24.

«Chi ha ricevuto la lettera dell'Agenzia delle Entrate con la richiesta di restituzione, ma pensa di aver avuto diritto all'assegno, può farlo presente all'amministrazione fiscale. Se invece le condizioni non ci sono, basterà restituire i mille euro ricevuti cinque anni fa, senza interessi».

«Con un po' di buon senso - ha proseguito Giovanardi - si può stabilire che chi, solo perché ha equivocato, ha ricevuto mille euro a casa che non doveva ricevere, lo considererà un prestitosenza interessi. Ne ha goduto per cinque o sei anni, come se avesse chiesto mille euro di prestito in banca». Possibile che fili tutto così liscio? Infatti, chi ha ricevuto il bonus e non ne aveva diritto, rischia un procedimento penale per truffa. Giovanardi rassicura: «Non credo che le Procure italiane si metteranno ad aprire ottomila procedimenti nei confronti di ottomila persone. Poi - sostiene - può anche darsi che qualcuno con 400.000 euro di reddito abbia fatto un'autocertificazione falsa, l'Italia è un Paese in cui tutto è possibile».

fonte: finanzautile.org